La dieta per il reflusso gastroesofageo

Autore: Dr.ssa Marta Lombardini

Esiste una dieta per il reflusso gastroesofageo?

La malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) è una delle più comuni malattie gastrointestinali, colpisce il 13-19% delle persone in tutto il mondo e ha una maggiore prevalenza nel mondo occidentale. È causata dalla risalita in esofago, del materiale normalmente contenuto nello stomaco; l’incontinenza dello sfintere esofageo inferiore (LES) e l’ernia jatale, sono i principali fattori favorenti.

Il quadro clinico è caratterizzato da sintomi tipici che sono il bruciore retrosternale e i rigurgiti e da sintomi atipici che comprendono tosse cronica, dolore toracico, sensazione di fastidio alla glottide, otiti, laringiti, asma. Spesso i pazienti attribuiscono a determinati alimenti un effetto scatenante sui sintomi e modificano la propria dieta, nel tentativo di trovare sollievo. Tuttavia in letteratura non disponiamo di forti associazioni tra il consumo di determinati alimenti e la comparsa dei sintomi; le evidenze attualmente disponibili sono basse. Nelle line guida della Società Americana di Gastroenterologia, per i bassi livelli di evidenza disponibili, non viene raccomandata l’eliminazione di alcun cibo, compreso il cioccolato, il caffè, l’alcool, i cibi acidi o piccante. Infatti non sono disponibili studi, in cui sia documentato un miglioramento dei sintomi dopo l’interruzione del consumo di caffè, cioccolata, cibi piccanti, agrumi, bevande gassate, cibi grassi o menta.  In altri lavori e nelle linee guida europee, invece, nonostante le basse evidenze, si è comunque deciso di consigliare di sospendere l’assunzione di alcuni alimenti.

Una dieta ricca di grassi, in particolare di grassi saturi, come quelli contenuti nel burro, nei formaggi, nelle merendine e nel cibo dei fast-food, così come il consumo di pasti abbondanti, comportano tempi di digestione e di svuotamento dello stomaco prolungati, pertanto potrebbero associarsi ad una maggior rischio di sviluppo della malattia da reflusso. Una dieta ricca in frutta e verdura sembra avere un effetto protettivo, forse per l’effetto legante che le fibre hanno sui nitriti, che a loro volta riducono il tono dello sfintere esofageo inferiore.

Tra le varie diete disponibili, è emerso, che la dieta mediterranea, che è caratterizzata da un’elevata assunzione di verdure, legumi, frutta, cereali integrali, pesce, olio d’oliva e basse quantità di alcol, di prodotti caseari e di carne rossa o lavorata, sia quella associata ad un minor rischio di reflusso.

Il consumo di cibi in scatola è stato associato a difficoltà digestive, per la presenza di additivi alimentari, per il pH degli alimenti e per il materiale di inscatolamento.

Il cioccolato è spesso visto come un alimento determinante il peggioramento dei sintomi del reflusso, tuttavia nessuno studio clinico ha valutato i benefici della sospensione del cioccolato dalla dieta. Se il consumo di bevande alcoliche, può peggiorare i sintomi di GERD, diminuendo la pressione del LES, aumentando la secrezione acida attraverso la stimolazione di gastrina,e riducendo la motilità esofagea e lo svuotamento gastrico, anche le bevande analcoliche come le bibite, che sono spesso gassate, aumentano la secrezione acida gastrica e causano distensione gastrica e reflusso acido. In uno studio è stato infatti dimostrata l’associazione tra il consumo di bevande gassate e la comparsa di pirosi notturna.

Sebbene la pratica comune associ il consumo di caffè alla comparsa dei sintomi di GERD, una recente analisi, non ne ha rilevato un’associazione significativa. I ricercatori non hanno trovato alcuna correlazione tra la presenza e la gravità dei sintomi, e la quantità di caffè assunta o il tempo di’ esposizione.

L’uso del tabacco è implicato nella esacerbazione dei sintomi del reflusso mentre l’astensione dal fumo è stata associata a sintomi minori, questo perché la nicotina sembra essere coinvolta nella modificazione dello svuotamento gastrico e nella motilità dell’ esofago.

Il sovrappeso e l’obesità si associano allo sviluppo di malattia di reflusso, il rischio di reflusso aumenta all’ aumentare dell’indice di massa corporea (BMI). Lo studio di de Bortoli et al. ha dimostrato che la perdita di peso del 10% si associa ad una significativa diminuzione dei sintomi da reflusso, quali pirosi, rigurgito, dolore torace non cardiaco ed eruttazione. Pertanto in tutti i pazienti con malattia da reflusso ed eccesso ponderale, andrebbe suggerito un calo ponderale e una dieta a basso contenuto di grassi, ad alto contenuto di carboidrati e a basso contenuto calorico.

Insieme al controllo della dieta, un regolare esercizio aerobico può aiutare nella gestione di GERD. È stato suggerito che l’esercizio fisico regolare, comporti un rafforzamento dello strato muscolare del diaframma, che funge da barriera anti reflusso, infatti uno studio di popolazione ha dimostrato una minore incidenza di GERD in pazienti che si esercitano frequentemente.

Nella gestione del reflusso gastroesofageo sono importanti le indicazioni per un corretto stile di vita, si consiglia di far passare almeno due ore dalla cena prima di coricarsi, di evitare spuntini dopocena e di mantenere una corretta igiene del sonno.


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