L’inseminazione intrauterina omologa è una tecnica di PMA di 1° livello. Prevede l’ottimizzazione della qualità del liquido seminale, che sarà preparato e introdotto a livello della cavità uterina, tramite un sottile catetere posizionato in sede intracervicale, contestualmente all’ovulazione stimolata da una terapia ormonale a basso dosaggio.
Le principali indicazioni per il ricorso a questa tecnica sono:
- l’infertilità inspiegata;
- il fattore maschile di grado lieve-moderato;
- l’endometriosi 1°-2° stadio AFS (American Fertility Society) in particolare dopo intervento chirurgico;
- il fattore cervicale;
- le patologie sessuali o coitali non altrimenti risolvibili;
- le alterazioni ovulatorie (come la sindrome dell’ovaio policistico);
- pregressi fallimenti di rapporti mirati.

Nello specifico, l’inseminazione intrauterina omologa prevede tre step: 1) il monitoraggio ecografico dell’ovulazione attraverso ecografie transvaginali ripetute, atte a stabilire il momento migliore per l’inseminazione; 2) la preparazione del liquido seminale attraverso metodiche biologiche atte ad ottenere una piccola quantità di materiale seminale di qualità ottimale; 3) la deposizione, mediante una speciale cannula flessibile, del materiale seminale preparato, direttamente in utero.
Tale procedura si svolge ambulatorialmente senza alcuna necessità di anestesia.